in qualità di neofita del mondo giapponese, cercherò di parlare in maniera piuttosto semplice di un argomento che mi affascina molto e che penso affascini i nippofili di tutto il mondo : i manga.
Manga (in
giapponese 漫画 ) è una parola che in Giappone sta ad indicare
generalmente i fumetti, mentre da noi in
Occidente con il termine manga ci si riferisce
ai soli fumetti giapponesi. Per collegarmi al mio precedente articolo
(http://sakuragirlslovejapan.blogspot.it/2013/04/ukiyo-e-immagini-dal-mondo-fluttuante.html ), l’ inventore e il padre putativo dei manga è sicuramente
considerato Hokusai, che nel 1814
pubblicò una serie di tavole dal titolo Hokusai manga.
Caratteristiche tipiche del manga sono: la lettura
al contrario, ovvero si legge dall’ultima alla prima pagina, secondo l’uso
orientale, con rilegatura a destra del lettore e le pagine libere sulla
sinistra. Generalmente si sviluppa su 6-8 quadrati in una pagina formato B4 o
A4, a seconda degli usi. Anche le vignette si leggono da destra a sinistra,
dall’alto verso il basso.
Fatta questa indispensabile premessa di carattere
generale, adesso vorrei entrare nello specifico fornendo un piccolo vocabolario
di parole chiavi, che spero si riveli utile ad un lettore che si accosti per la
prima volta ai vari generi di manga:
Otaku: parola legata ad una subcultura nata negli anni ’80 in Giappone, indica tutti gli
appassionati in modo ossessivo di manga,
anime e videogiochi. Questa parola in Giappone ha assunto sfumature negative
indicando persone socialmente isolate mentre in Occidente sta semplicemente ad
indicare appassionati dei manga.
Anime: abbreviazione di animēshon, neologismo
giapponese che sta ad indicare l’animazione e i cartoni animati.
Shōjo: (lett. ragazza) con questo termine ci si
riferisce agli anime o manga destinati ad un pubblico femminile, che va
dall’infanzia fino all’adolescenza. Di solito sono incentrati su tematiche
sentimentali, con ambientazioni europee e situazioni melodrammatiche, i temi
sono vasti e possono spaziare dall’horror allo sport. Alcuni esempi ( e sfido il pubblico femminile
a non conoscerli) possono essere: Jenny la tennista , Candy candy, é un
po’ di magia per Terry e Maggie,
Sailor moon.
Shōnen: ( lett. ragazzo) sono categorie di manga
generalmente destinati ad un pubblico maschile, dall’età scolare fino alla
maggiore età. Gli Shōnen si focalizzano
sull’azione e la trama si snoda in una serie di prove (duelli, prove sportive,
etc…). Alcuni esempi (altrettanto famosi) possono essere: Hokutono ken,
Dragon ball, One piece.
Seinen: anime o manga indirizzati generalmente ad un
pubblico che va dalla maggiore età in su, denominati manga maturi, trattano
tematiche complesse, particolarmente sviluppate sul piano psicologico, hanno
uno stile grafico assai sviluppato. Alcuni esempi : Angel heart , Black
lagoon, Devilman.
Hentai: (trad. anormalità o pervertito) indica
generalmente anime, manga e videogiochi dal contenuto sessualmente esplicito.
Ecchi : (o etchi), sinonimo di eros, indicano
generalmente manga a sfondo erotico ma senza contenuti sessualmente espliciti
come gli hentai (della serie aggiungici un po’ di fantasia).
Yahoi: manga orientati verso un pubblico femminile,
trattano relazioni fisico-romantiche omosessuali, generalmente tra ragazzi. Il suo
corrispondente femminile è Yuri.
Mangaka: indica un artista creatore di fumetti.Dōjinshi: sono riviste giapponesi pubblicate in proprio, di solito collegate al mondo dei manga e degli anime.
Rosa-chan
P.s: un particolare grazie per quest’articolo va
alla mia anto-chan, sempre generosa e a
Wikipedia, fonte indispensabile e il più bel esperimento nel mondo del web.
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