martedì 16 aprile 2013

Geisha per un giorno



Miei cari lettori, sono Piera-chan e per introdurre il mio articolo, vorrei partire da un fatto personale che vi farà capire la motivazione che mi ha spinto a scegliere questo argomento.
Quando ero piccola, dopo anni passati a travestirmi da principessa, da sailor (chi non ricorda il vestito alla marinara!), persino da patrizia romana (con tanto di bracciale a serpente sul braccio alla Cleopatra – c’era stata un po’ di confusione di popoli!), un anno a carnevale mia madre tornò con una vestaglia gialla con strani geroglifici dicendomi: “Quest’anno a Carnevale ti travestirai da giapponesina”.
Io all’epoca, del Giappone, sapevo solo ciò che avevo visto nei cartoni della mia infanzia e giapponesine con strane vestaglie le vedevo solo in particolari festività, di cui non sapevo molto.
Per non portarvela per le lunghe, alla fine indossai questa vestaglia (onestamente sembravo una balenotta considerato che non sono mai stata una figura longilinea, e per non illudere nessuno, non lo sono tuttora), con uno spillone in testa e uno strano ombrellino.
Non posterò la foto per mantenere ancora un briciolo di reputazione ma, considerato quello che so ora, vi posso assicurare che ero molto lontana da una geisha. Quindi se qualcuno per la prossima festa in maschera, desidera imitare le donne della Terra del Sol Levante, sarà meglio che segua questi consigli, cuore del mio articolo.
Innanzitutto vi è una differenza sostanziale tra una geisha e una maiko per quanto riguarda sia l’abbigliamento che il make-up.
Ma partiamo con ordine. Il make-up di una maiko è molto più pesante (sembra quasi un paradosso): viene steso sulla pelle del viso, collo, petto e nuca uno strato di cera oleosa per permettere al cerone (un fondotinta bianco) di aderire, conferendo loro quel caratteristico color latteo alla pelle, un po’ come le donne rinascimentali (com’è strano, pensando che noi oggi aspiriamo alla super-abbronzatura ricorrendo a creme scurenti o lampade!).
Ma molto più caratteristica è la nuca: per accentuare l’artificialità del trucco, come se il viso fosse coperto da una maschera, si lasciano due linee a “V” ritenute estremamente sensuali (1) o in occasioni importanti tre strisce (2).
(1) Linee a "V"
(2) Tre linee
Le sopracciglia vengono scurite con un carboncino, ed infine le labbra vengono dipinte solo nella parte centrale inferiore. Qualche anno dopo che si è divenute geishe, ci si può decorare interamente le labbra e alleggerire tutto il trucco fin quasi a farlo scomparire. Questo perché la geisha mostra negli anni la sua bellezza soprattutto interiore attraverso la padronanza delle arti.
 Questo video che ho trovato spiega (per chi non riesce a seguire la velocità delle parole in inglese, mostra solo) le procedure da dover seguire.


Anche il kimono - la strana vestaglia che mia mamma mi portò a casa, per intenderci – sottolinea la differenza tra la maiko e la geisha. Come nella maiko il trucco è più pesante, anche il kimono è più vivace nei colori, lunghe pieghe e il colletto rosso; le geishe, al contrario, indossa kimoni più sobri (il mio apparteneva a questa categoria!) e colletti bianchi.
A mantenere il kimono c’è l’obi, una cintura legata in forme strane con legacci e fermagli.
Una cosa che mi ha molto colpito è che per loro, è importante che s’indossi un kimono diverso ogni sera poiché altrimenti gli uomini ne sarebbero rimasti infastiditi nel vederle sempre con gli stessi abiti indosso.
Wow, che vista questi uomini orientali, visto che quelli occidentali, per poco si accorgono se le donne cambiano il taglio di capelli… saranno gli occhi a mandorla!
Infine per completare, i capelli vanno naturalmente alzati con pettinature particolari, acconciati con bacchette, fiori, fiocchi e nastri.
Ecco come ci si può diventare geishe, o se preferite maiko, per una sera.
Vi prometto, per chi si sarà annoiato di sentirmi parlare sempre di geishe, che dalla settimana prossima cambierò argomento. Grazie per la pazienza anzi Arigato.
Piera-chan      

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