lunedì 8 aprile 2013

Perché Kawaii?


Kawaii! Questo è il nome del nostro blog! E’ uno dei termini giapponesi che più mi piace e che più spesso uso, visto anche il mio scarsissimo vocabolario giapponese (vocabolario che sarebbe risultato inesistente se non fosse per la mia “malsana” passione per anime e drama giapponesi). Visto che è un termine che uso così spesso (e che mi è valso più volte il suggerimento “parla come magni”, sono salernitana solo per la cronaca) ci è sembrato naturale chiamarlo proprio così! Perché “ci”? Eh sì, avete ragione: a imbarcarmi in questa piccola avventura non sono sola: sono affiancata da un gruppo di “sakuragirls” (chi seguirà il blog capirà il motivo di questa espressione, un po’ di suspense non guasta mai! ) appassionate come me di cultura, tradizioni e curiosità tutte col marchio “Made in Japan”. Per cominciare chi vi scrive è Anto-chan e insieme a me Rosa-chan, Piera-chan e Carmy-chan.

 Ma vorrei spiegare in poche parole (mission impossibile per me!) il perché del mio “affetto” per questo termine. Kawaii più che un aggettivo rappresenta un vero e proprio modo di essere. Il significato più generico è quello di “carino” ma non è semplicemente questo, è molto, molto di più. Essere “kawaii” significa essere adorabili ma adorabili solo perché imperfetti, perché strambi, perché originali, perché “speciali”. Dire kawaii in giapponese è molto più gratificante che sentirsi dire un semplice “kirei” che ha invece il significato di bello e carino ma soltanto in un’accezione estetica. Vorrei che tutte le persone che amo si sentissero “kawaii”, che sentissero come un orgoglio il fatto di essere diversi, originali, strambi, “speciali”. Lo dico semplicemente perché è più facile sentirsi sbagliati per la propria diversità piuttosto che speciali. Il mondo ce la mette tutta a farti sentire così!
Un arigato gozaimasu a colui o a colei che ha avuto la pazienza di leggere fino alla fine!

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